Valeria Ciardiello: “Al Mondiale il margine di errore è minimo, il passaggio del girone è nelle nostre possibilità”

Italia

Valentina Ciardiello, giornalista con un passato fra La7, RAI e Sky, ha parlato sulle colonne di Calcio Femminile italiano del Mondiale in Oceania che vedrà protagoniste le nostre Azzurre, commentando inoltre la crescita del calcio femminile nel nostro Paese. Queste le sue dichiarazioni: “Il Mondiale? Mi auguro di vedere una manifestazione divertente e spettacolare, che possa appassionare ed attrarre. Attendo delle gare combattute con una bella proposta di calcio che ci porti verso un titolo importantissimo come quello di un Mondiale. Noi abbiamo ancora tanta strada da fare, lo sappiamo, ci sono stati dei miglioramenti ma anche delle battute di arresto. Dobbiamo mostrare la nostra voglia di fare gettando anche un pò il cuore oltre l’ostacolo.”

“Il margine di errore in queste competizioni è minimo, bisogna affrontare una gara dopo l’altra e come primo obiettivo ovvio che si pensi al passaggio del turno. Nel gruppo G ci troviamo una Svezia favorita, con tradizione e preparazione di un certo livello, e formazioni come Argentina ed Sudafrica più alla portata. Il passaggio del turno è nelle nostre possibilità”.

“Ci sono state calciatrici, come Sara Gama, che hanno manifestato tutta la loro delusione per l’esclusione da una vetrina che è il traguardo più importante che un qualsiasi atleta possa raggiungere. La Bertolini ha fatto scelte che competono ad un Commissario Tecnico, lei vede allenamenti e livello in cui le proprie giocatrici si trovano. Avrà avuto le sue valide ragioni per fare scelte di questo tipo, ci sono state polemiche che hanno accompagnato queste decisioni e ci saranno durante il Mondiale. Se i risultati saranno soddisfacenti, poi, si elogerà la CT per aver inserito le giovani, in caso contrario ci saranno critiche per quanto deciso. Le ragazze, ora, hanno però la possibilità di dimostrare e giocare da squadra”.

“Con l’arrivo delle squadre professionistiche ci sono delle basi di impegni, soldi e sponsor che sono cambiate. Possiamo pensare al calcio femminile come uno sport che si sta insediando a livello internazionale ed è alla portata di tutte le ragazze che decidono di accedervi. Questa consapevolezza deve farci fare le cose per bene, con serietà, investimenti, lungimiranza e progetti che non siano a breve termine. Mi aspettavo la crescita di interesse da parte delle ragazze che si avvicinano a questo mondo, direi che è più che naturale. Si tratta di un’ulteriore crescita, purché venga accompagnato dalle famiglie, dai settori giovanili e poi dalle istituzioni sportive che devono trattarlo come uno sport professionistico”.

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