Alice Raffaele ripercorre la fantastica cavalcata che ha portato il suo Sant’Agata in Serie C. “I momenti chiave? Intanto la sconfitta per 6 a 3 con il Monreale a inizio campionato. Approccio sbagliato, partita sbagliata, un campo molto stretto. Ma c’era anche altro”.
Cioè?
“Una mentalità sbagliata. Dopo quella sconfitta è cambiato tutto”.
La vittoria più bella?
“Contro il Santa Lucia in Coppa. Ci siamo ritrovate in 10 per l’espulsione per fallo da ultimo uomo del nostro portiere. In porta è andata un difensore e noi abbiamo lottato come furie su tutti i palloni. Il cuore è una delle nostre armi migliori”.
La Serie C è un campionato molto impegnativo.
“Lo so bene. Lo dovremo affrontare con la giusta attenzione ma non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutarci o di farci prendere dal panico se arrivasse un risultato negativo. Il Sant’Agata ha una sua anima e un suo valore. Vietato impaurirci e faremo di tutto per conquistare la salvezza”.
Il tuo papà direttore sta lavorando alla campagna acquisti.
“Servono alcuni rinforzi. Servirà anche un portiere. In Sicilia non ce ne sono tanti e non dimenticate che tutte le calciatrici di Serie C lavorano o studiano. E’ già importante però che il gruppo storico sia rimasto praticamente al completo”.
Il tuo sogno calcistico?
“Giocare anche una sola partita in Serie A. E magari provare a conquistare una Serie B professionistica”.
TCF (2 – fine)