Lei è il capitano. Il leader. Lei è una socia del Centro Storico Lebowski. Che non è un club ma è un modo di vivere lo sport, il pallone. Lo stare insieme. Micol Corsiani, difensore esterno, ha una storia nel calcio femminile. Ma quando poteva raccogliere i frutti del suo talento ha scelto quello che per lei era il Piano A. L’Università, un progetto di vita che oggi l’ha portata a essere un’analista di un’azienda importante in tutto il mondo come la Menarini.
“Come è nata la mia passione per il pallone? A otto anni ho cominciato a giocare a calcio con i maschi in un campino del paese. Durante una sagra un ragazzo si avvicinò per dirmi che stava nascendo una squadra tutta femminile a San Marcellino, alla periferia di Firenze. Dopo due giorni ho iniziato a giocare nell’ACF Fiorentina nella formazione pulcini. Uno dei ricordi più belli è stato l’esordio nella Nazionale Under 17 contro l’Inghilterra. Poi, a un certo punto la mia vita ha messo al centro un progetto non sportivo”.
Ma la passione per il calcio non si è mai spenta e ora è arrivata questa promozione in Serie C con il Lebowski.
“Il nostro segreto è il gruppo. Da gennaio abbiamo preso a stare tutte insieme al venerdi. Una pizza poi in discoteca. Tutte. E la domenica vincevamo contro qualsiasi avversario. Quando è saltato l’appuntamento del venerdi qualche volta non abbiamo ottenuto i risultati sperati”.
La promozione è arrivata allo sprint.
“Vero. Ma non abbiamo mai perso. E abbiamo messo dietro in classifica squadre che erano sicuramente più forti. Lo sai che abbiamo vinto molte partite nei minuti finali? Questa è la forza di un gruppo che lotta insieme fino alla fine. Devo dire che un passaggio importante è stato la vittoria contro il Livorno”.
Non eri presente all’ultima gara di campionato.
“Avevo fissato da tempo un viaggio in Canada. Avevo studiato bene le date ma a causa del Covid il campionato era slittato di un mese”.
Come hai vissuto la partita della promozione da lontano?
“Intanto con l’orgoglio di sapere che tutte le mie compagne non solo non mi avevano ricattato moralmente per la mia assenza ma addirittura si erano scritte sul braccio Corsiani 7. Ho festeggiato con un collegamento skype dal Canada. E quando sono tornata tutte insieme a Firenze”.
TCF (2 – segue)
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