Giuliani 6: sui gol subiti non ha nessuna colpa.
Arnadottir 6,5: letture preziose le sue nella prima parte di gara. Anche con la squadra in dieci, fa ampiamente il suo.
Fusetti 6,5: leader difensiva autentica. Nelle difficoltà non indietreggia.
Mesjasz 5: eccolo l’anello debole della difesa. Entrambi i gol arrivano sul lato sinistro del terzetto arretrato rossonero. Oggi finisce dietro la lavagna.
Andersen 6,5: nel primo tempo spinge tanto, nella ripresa è costretta a stare più bloccata cambiando anche corsia di competenza. Prestazione consistente (dall’85’ Soffia sv ).
Grimshaw 4: gravemente insufficiente. Oltre alla sciocca espulsione per proteste, i suoi 43 minuti in campo erano stati tutt’altro che indimenticabili.
Adami 6: anche nelle difficoltà riesce a dare equilibrio a un Milan non brillante, ma molto volenteroso.
Tucceri 6: nel primo tempo si propone come fonte di gioco, anche se non sempre è precisissima e ispirata, nella ripresa prova a dare tutto, ma viene poi sostituita, più che altro per aver esaurito le energie (dal 55′ Thomas 5,5: qualche occasione di mettersi in moto ce l’ha, in una partita di sacrificio, ma i suoi cross non sono precisi).
Dubcova 5: giornata opaca della ceca che anche col Milan in vantaggio ha fatto fatica a mettersi in moto (dal 55′ Mascarello 6,5: entra e si fa ammonire dopo un minuto, ma è da lì che si capisce la voglia e l’intensità che ci mette. Moto continuo).
Piemonte 5,5: lotta più duro degli altri giorni e questo ovviamente fa parte del suo spirito di grande lotta e disponibilità. Non arriva alla sufficienza, perché l’errore fatto nel finale di primo tempo pesa come un macigno sulla valutazione
Asllani 5,5: nel momento in cui sembrava sciogliersi ed entrare in partita, è arrivata l’espulsione che ha inevitabilmente condizionato la sua gara. Finisce, giocoforza, col fare una gara diversa da quella che si aspettava e in quel frangente non riesce a brillare.
Maurizio Ganz 6: è vero che alla fine è arrivata la sconfitta, ma la sufficienza il mister rossonero la merita. L’espulsione di Grimshaw non è certo arrivata per qualche demerito tattico e nella ripresa, giocata in dieci, gli va dato atto di non aver comunque mai rinunciato alle sue interpreti più offensive.