Prosegue l’intervista rilasciata da Alessandro Spugna ai microfoni della Roma Femminile. In questa seconda parte il tecnico giallorosso ha affrontato il cammino fatto in Champions League dalla compagine capitolina, con la qualificazione ai Quarti di Finale, analizzando anche il rapporto con la propria tifoseria e con il proprio team tecnico. Queste le sue considerazioni:
“Dietro a tante vittorie, a tante prestazioni di alto livello, c’è il lavoro di tutto lo staff. La Roma mi ha messo a disposizione uno staff di grandi persone e grandi professionisti, che quotidianamente lavorano con grande impegno. E’ vero che in campo ci vanno le calciatrici, che devono essere brave a trasformare tutto quello che è un’idea, il lavoro della settimana. Ma io devo ringraziare tanto tutte le persone che insieme a me, quotidianamente, lavorano, sono dei grandi professionisti e questa è una cosa molto importante. Un allenatore non può pensare di lavorare da solo, perché le cose da fare sono tante e devi avvalerti di tante persone importanti. Qui a Roma ho questa grande fortuna.”
“L’allenatore intanto deve essere una persona molto curiosa, quindi deve essere una persona che si aggiorna tantissimo, che va a guardare e a scoprire e cerca di portare sempre qualcosa di nuovo, di modificare sempre. Questo bisogna continuare a farlo, non si può pensare che arrivando ad allenare una Prima Squadra può bastare quello che sai. Devi continuare a studiare e a capire. Molte volte questo te lo fanno anche capire le calciatrici stesse. Bisogna sempre cercare di ampliare le proprie conoscenze.”
“Il passaggio al professionismo ha portato sicuramente una tutela maggiore alle ragazze, perché comunque è il loro lavoro, quindi ci sono tutele maggiori a livello contrattuale. Per chi giocava in società professionistiche come la Roma, aveva già le stesse possibilità già da qualche anno. Ma credo che sicuramente le maggiori tutele a livello contrattuale e anche per le ragazze aumenta quella che è la responsabilità. Oggi a tutti gli effetti è il loro lavoro.”
“La Champions è una competizione fantastica. Abbiamo vissuto delle emozioni incredibili, non ci aspettavamo nemmeno di fare un percorso così. Tutto è nato dal primo sorteggio, che abbiamo percepito di poter fare qualcosa, ci siamo riusciti nella trasferta di Glasgow. Poi è arrivato il secondo sorteggio, anche questo è stato fortunato, ma in tutto questo poi c’è stata la volontà di confrontarsi con squadre a livello internazionale. La cosa bella è il fatto di volerci stare a questo livello, di voler lavorare per migliorarci e provare a migliorare questo livello internazionale nostro. Adesso ci siamo e vogliamo starci.”
“Il rapporto che ho con i tifosi è bellissimo, loro ci danno una spinta in più. Sono i tifosi più numerosi del campionato italiano e non solo. Abbiamo avuto l’opportunità anche in Champions di averli in trasferta e non è così scontato. Loro ci sono sempre, sono sempre presenti. Ogni partita che facciamo al Tre Fontane o a Latina in Champions, loro ci stupiscono, perché ogni volta sono di più, ogni volta è un sold out. Questa è una cosa straordinaria, per noi è una marcia in più. Speriamo di potergli offrire sempre uno spettacolo migliore e di regalargli qualche vittoria, una in Supercoppa è già arrivata, ma vogliamo continuare a farlo, perché se lo meritano e quando scendiamo in campo, scendiamo in campo anche per loro.”
“In un certo senso, sento già che Roma sia la mia città. Mi piace molto, ci sto molto bene, c’è un buon clima, la gente è molto calda e questo va molto d’accordo con il mio carattere. Penso proprio possa diventare la mia città.”
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