José Barcala è diventato da pochi giorni il nuovo allenatore del Servette. Il tecnico spagnolo, dopo numerose esperienze come assistente e analista, è pronto al suo primo incarico da capo-allenatore, e ha raccontato le sue sensazioni e i suoi obiettivi nella sua prima intervista ai canali ufficiali del club svizzero. Queste le sue riflessioni: “Prima di tutto vorrei ringraziare gli sforzi fatti da Richard (Feuz, DS del Servette, ndr) e Sandy (Maendly, dirigente, ndr) per il mio arrivo. Fin dai primi momenti mi hanno fatto capire che ero la persona ideale per questo progetto. Le mie prime impressioni sono molto positive, il club sta facendo un ottimo lavoro da diversi anni per quanto riguarda la sezione femminile e vogliamo andare ancora oltre in questo grande progetto”.
“Il mio percorso? Sono sempre stato un allenatore concentrato sulla pedagogia e sulla formazione di nuovi talenti, che ho potuto praticare per 8 anni all’interno del Settore Giovanile del Deportivo La Coruna. Ho poi deciso che volevo scoprire nuovi orizzonti e così sono volato in Australia dove ho potuto lavorare per il Brisbane Roar FC con la prima squadra e gli U18. Poi ho avuto la possibilità di lavorare al fianco di Pedro Martinez Losa per due stagioni al Bordeaux. Un allenatore fantastico che mi ha aperto le porte del calcio femminile e con il quale abbiamo fatto grandi cose insieme. Ho anche questo progetto con la nazionale scozzese che è un progetto a medio/lungo termine e che sta procedendo molto bene. E dopo 4 anni nel calcio femminile, era giunto il momento per me di fare un altro passo avanti per fare la mia prima esperienza come capo allenatore”.
“Cosa mi ha attratto del progetto? Da un lato c’è la storia e il prestigio del club, ma anche il progetto, che mi è piaciuto molto e mi ha motivato. Ho anche apprezzato molto il lato molto professionale delle persone che gestiscono il club. Penso che sia il posto perfetto per lavorare. Questa nuova fase è avvenuta in modo del tutto naturale per me. Rappresentare questo club è un vero privilegio. Per me sarà importante prima di tutto conoscere le persone dietro alle giocatrici prima di iniziare gradualmente la parte tecnica e progredire dal punto di vista individuale e collettivo per portare la squadra ai massimi livelli a livello nazionale e internazionale. Serviranno molte ore di lavoro, dedizione, dando il meglio di noi stessi.
“Il mio stile di gioco? Mi piace avere una squadra proattiva e dominante con ma anche senza palla. Secondo me dominare una partita significa dominare le diverse zone del campo. Se la squadra sarà precisa nell’ultimo terzo e intransigente in difesa, riusciremo a dominare le partite. In ogni partita ci sono momenti molto diversi a cui bisogna sapersi adattare. È quindi importante essere solidi e professionali. Gli obiettivi fissati? Gli obiettivi del Servette sono sempre quelli di essere in grado di vincere tutti i titoli. Ma prima di affermare di voler vincere titoli, bisogna trasformarsi in una squadra che merita di vincere titoli. Per fare questo, dobbiamo concentrarci sulle prestazioni e su una cultura dell’eccellenza”.
TCF