Seconda parte dell’interessante intervista rilasciata da Martina Rosucci a Tuttosport. La leader della Juventus ha parlato anche del suo rapporto con Mister Montemurro e del suo nuovo ruolo di difensore centrale. Queste le sue riflessioni: “Montemurro mi ha aiutata in particolare ad accrescere la fiducia? Assolutamente, ero arrivata a un punto della mia crescita in cui non sentivo di poter andare oltre nella conoscenza di me stessa. Lui mi ha dato delle armi per diventare una giocatrice europea, per sentirmi bene a un alto livello. Io mi sento una giocatrice essenziale, nel senso di quelle che non spiccano per la giocata: ecco lui ha dato valore all’essenzialità del calcio, all’altruismo dei movimenti senza palla. Cosa ho pensato la prima volta che mi ha detto che avrei giocato difensore? Gli ho risposto “Ma sei sicuro”? Anche perché era la gara contro l’Inter… In quel momento ero contenta e ho ringraziato di essere una che tende ad ascoltare sempre in campo anche i consigli che arrivano per gli altri reparti. Non nego, invece, che prima della gara con l’Arsenal avevo un po’ di timore, di fronte mi aspettava Miedema, una che per me è nelle tre top europee”.
“Il nuovo ruolo può allungarmi la carriera? Lo spero, ci ho pensato in effetti. Credo che le persone intelligenti siano quelle che cambiano con il cambiamento. Quello di centrocampista resta il mio ruolo preferito, lo sottolineo, ma faccio volentieri anche il difensore. La visione offensiva del gioco di Montemurro mi ha aiutata ad affrontare bene questo cambiamento. Poi io credo che nei ruoli ci sia anche un po’ la nostra personalità: il centrocampo è quello che unisce, quello delle relazioni che mi rappresenta. Ma poi ho pensato che in questo momento difficile provare a difendere, nel senso più ampio della parola, la mia squadra è una cosa di cui mi faccio carico volentieri”.
“Come definirei gli altri nostri difensori centrali? Non ho mai giocato con Gama, ma è stata la prima a cui ho chiesto consigli pratici: è il mio mentore, ho parlato con lei prima dell’Arsenal e dopo il Parma per capire meglio l’errore che avevo commesso. Sembrant è esperienza e conoscenza, Salvai sicurezza ed eleganza, Lenzini è una forza della natura dotata di grande attenzione”.
“L’emozione di quando i tifosi mi invocano quale “Regina di Torino”? Io in realtà sono una che preferisce stare in mezzo alla plebe, infatti un po’ mi vergogno… ma mi fa anche un piacere immenso perché sento il loro calore e credo che loro sentano il mio e sentano la riconoscenza che ho perché ci seguono davvero in tutta Italia e ora anche in Europa. Poi certo aiuta anche il fatto che questa sia da sempre la mia squadra del cuore”.
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