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Roma, Glionna: “Vincere qui è diverso perché è più emozionante, il Tre Fontane per noi vuol dire casa e sul professionismo…”

Glionna

25 Maggio 2023 - 17:45

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Benedetta Glionna, talento offensivo della Roma Femminile, si è lungamente raccontata sulle colonne di ‘Voce Giallorossa’ parlando del suo arrivo nella capitale, dell’importanza di vincere in questa città e di quanto il professionismo abbia influenzato la vita delle giocatrici. Queste le sue dichiarazioni: “L’arrivo alla Roma? Venivo da due anni di prestito, praticamente quando mi hanno messo davanti le possibilità che avevo e tra queste c’era anche la Roma, ci ho pensato poco e niente nel sceglierla. Riguardo la scelta non ho avuto dubbi perché anno dopo anno il mio obiettivo principale è sempre quello di crescere, quindi venendo prima da Verona e poi da Empoli, ovviamente era un salto importante e un miglioramento inevitabile e per questo ci ho messo poco a scegliere la Roma”.

“La differenza che ho notato e sentito tanto è stata al Tre Fontane, perché quando entri da avversaria in quello stadio, ti arriva subito l’impatto della gente e del campo. Da avversaria ho sempre pensato che giocare contro la Roma nel suo stadio saremmo partite un po’ svantaggiate, invece entrandoci da giocatrice della Roma, già dal fatto di andare nello spogliatoio di casa, è stata completamente un’altra cosa e abbastanza subito ti fa sentire a casa tutto l’ambiente, dal Tre Fontane, a qui dove ci alleniamo, le persone che lavorano qui, ti senti davvero a casa e non è un modo di dire”.

“Quando sono entrata al Tre Fontane con la Nazionale, contro la Colombia, è stata un altro tipo di emozione, perché giocare con la maglia della Nazionale è sempre un’emozione davvero unica e indescrivibile. È stato strano perché quando entri al Tre Fontane ti senti a casa, poi quando non ci giochi dopo un po’ di partite, entri e tiri un sospiro di sollievo, perché finalmente sei a casa e con la maglia della Nazionale ci sentivamo comunque a casa”.

“Anche i primi due Scudetti che ho vinto sono stati importanti, soprattutto il primo, perché era tutto nuovo per me, avevo 18 anni e l’anno prima giocavo in Serie C e sono cose che non dimenticherò mai. Secondo me è vero che vincerlo qua è diverso perché è un’emozione completamente unica. Non so come spiegarlo, è un’emozione diversa perché è vissuto tutto a 360°. Quando firmi per una squadra come la Roma ti arriva subito l’impatto della gente, l’impatto dell’appartenenza a questa società e a questa maglia. Vincere in un ambiente che nel Femminile non aveva mai vinto e nel maschile aveva vinto solo tre Scudetti è diverso perché è più emozionante”.

“Il professionismo? Sono sincera, per me, ma penso per tutte le ragazze, a parte le cose burocratiche della società, per noi è cambiato poco e niente, perché dal punto di vista dell’atteggiamento, come ci comportiamo, le ragazze più grandi da anni, noi da un po’, ci siamo sempre comportate come professioniste dal primo minuto in cui entri in campo, fino all’ultimo. Per noi ovviamente è un riconoscimento molto importante che aspettavamo da molto tempo. Dal punto di vista pratico non cambia molto. È stato un passo importantissimo a livello mentale questo tipo di riconoscimento”.

“Io la prima giocatrice giallorossa a segnare in Europa? Sono molto contenta per quei due gol sì, ma soprattutto per il percorso che abbiamo avuto poi in Champions e per come sia andata questa stagione. Mi ricordo di quella partita contro il Glasgow, eravamo tutte molto emozionate perché tante di noi avevano poca o nessuna presenza in Champions League. Eravamo molto emozionate, ma molto cariche nell’affrontare quella partita e per il resto sono contenta che sia andata così la nostra Champions League”.

“Essere presenti in più competizioni di un certo livello rende difficile mantenere lo stesso livello in campionato, andando avanti con la stagione. Penso anche che vincere aiutare a vincere, quindi, sicuramente, il fatto che abbiamo iniziato bene ci ha aiutate, prestazione dopo prestazione, perché è ovvio che si cresca e si migliori partita dopo partita. Riguardo le varie competizioni, quando ci sono stagioni così c’è da parte dello staff una gestione di un certo tipo. Non è che non pesi giocare di più, però ci deve essere disponibilità totale da parte del gruppo nell’affrontare tutte le partite alla stessa maniera e questo gruppo ha aiutato tanto”.

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