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Montemurro a ‘DaznTalks’: “L’Arsenal è una squadra di alto livello e un grande club, abbiamo lavorato insieme alla grande per 4 anni”

23 Novembre 2022 - 19:15

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Si avvicina quella che sarà una partita speciale per Joe Montemurro, tecnico della Juventus che domani all’Allianz Stadium sfiderà con le bianconere la sua ex squadra, l’Arsenal, per la terza giornata della Fase a Gironi della Champions. L’allenatore italo-australiano si è raccontato ai microfoni di “DAZN Talks” parlando della sua passione per il calcio e della sfida europea contro le Gunners. Queste le sue riflessioni:

“Sto benissimo quando ho il calcio attorno. Vengo ogni volta qui a Vinovo e mi diverto.  Sto guardando qualche partita dei Mondiali maschili. Mi hanno invitato a due-tre pub con gli australiani. Vediamo se mi lascia andare mia moglie, io non bevo. Tempo fa forse ero più tifoso. Io sono cresciuto in Australia ma sono figlio di genitori italiani. Forse da piccolo tifavo più Italia che Australia. Ero fan dell’Italia in Australia, con tanto di sciarpa e urla. Ora sono più tranquillo.”

“Essere in Champions è speciale a prescindere dall’avversario. Non è solo la gara, è la vigilia, la settimana, il richiamo mediatico che c’è. Sono contento che siamo qui, stiamo facendo prestazioni importanti contro le migliori d’Europa. L’Arsenal è una squadra di alto livello, un grande club. Sbaglierei a indicare solamente una minaccia. Sono unite come gruppo e stanno facendo un grande campionato.

“Uscendo un attimo dai panni del tecnico della Juventus, è una sensazione incredibile affrontare l’Arsenal. Nella carriera di un allenatore non capita spesso di allenare la squadra per cui fai il tifo. Io ero un grande fan dell’Arsenal, in Australia si guarda tanto calcio inglese. E sono cresciuto anche come grande tifoso della Juventus. Poi noi dobbiamo solo pensare a fare bene contro una squadra che sta facendo molto bene in Inghilterra. Ma è un privilegio essere qui, vedere il mio ex staff e le mie ex giocatrici. Abbiamo lavorato insieme alla grande per quattro anni. Ma ora sono l’allenatore della Juve e devo cercare di fare bene qui.”

“La passione per il calcio? È colpa di mio fratello. Lui era tifoso dell’Arsenal e quando avevo sei o sette anni mi ha buttato in faccia una maglia dei Gunners. Mio zio era coinvolto nel calcio col Melbourne Juventus, è una società che fa parte della storia dell’immigrazione italiana in Australia. Lui andava sempre in questa saletta dove proiettavano le partite italiane del passato. La prima che ho visto era Juve-Napoli del 78’, da lì nasce la passione per la Juve e per il calcio.”

“Mi ricordo tantissimo i Mondiali dell’Argentina nel ’78, il primo Mondiale che hanno fatto vedere in Australia. E poi i Mondiali dell’82. Il mio grande idolo era Gaetano Scirea, per me è stato un modello. E poi ho seguito moltissimo Trapattoni, Bearzot, l’epoca di Sarri e del grande Milan. Per me il calcio non è solo i grandi giocatori ma anche quei personaggi che hanno lasciato qualcosa a livello di stile.”

“Da quando sono entrato a Vinovo ho sempre parlato di un tipo di calcio importante e moderno. Ho sempre cercato di portarlo con umiltà. È importante fare qualcosa per un altro senza aspettarsi qualcosa indietro. Qui c’è un gruppo fantastico, in cui tutte sono coinvolte. Durante il cammino di un campionato ci sono cose che non vanno bene. Magari domini una partita e non riesci a fare gol, è normale. Abbiamo sempre cercato di fare bene e avere dei momenti negativi è qualcosa di nuovo per le ragazze. Ma è la normalità, quei gol non segnati ci hanno tolto delle sicurezze. Continuando la stagione, ci saranno ancora un paio di cose che non andranno, ma stiamo facendo le cose bene e  nel modo giusto. Col nostro gioco possiamo farcela.”

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