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Lazio, Proietti: “Questa squadra deve restare lì in alto, il nostro segreto è il gruppo e l’empatia tra di noi”

1 Dicembre 2022 - 14:45

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Elena Proietti, centrocampista della Lazio Women prima in classifica in Serie B, ha concesso un’intervista a Lazio Style Channel, in cui ha parlato di diversi temi. La classe ’91 ha analizzato inizialmente il momento delle biancocelesti, sempre vincenti nelle ultime settimane: “A me piace guardare la classifica, infonde un senso di responsabilità e orgoglio perché la Lazio deve restare lì. È un onore portare questi colori in alto, ancor di più per noi calciatrici più grandi. Mi piace osservare i numeri, danno anche motivazione: più che un peso, per me sono una carica. Una squadra importante deve avere numeri di un certo tipo, sono il risultati dei sacrifici nostri e dello staff”.

“Quando segniamo, andiamo sempre dalle compagne in panchina, questo perché il vero segreto è il gruppo e l’empatia tra di noi. C’è grande voglia di condivisione e di raggiungere insieme il traguardo. Avverto molto questa sensazione, è bello che sia qualcosa di tangibile anche da chi è all’esterno. L’empatia tra noi è cresciuta tanto attraverso le vittorie, che generano entusiasmo, portando con sé un ambiente disteso. Il lavoro settimanale viene raccolto in gara, il gruppo è unito anche in virtù dei risultati conseguiti in campo”.

“Sono tornata qui questa estate dopo aver vinto la Serie B con la Lazio due anni fa. Questa è una squadra giovane, il progetto punta su ragazze che hanno le qualità per dire la loro anche nella categoria successiva, molte inoltre sono italiane. Ho ritrovato subito il gol contro la mia ex squadra, la Ternana, in Coppa Italia: l’ho visto come un segnale del destino che mi voleva qui oggi per contribuire a questo percorso così importante”.

“Ringrazio il mister e il suo staff che mi ha voluto qui nonostante venissi da una categoria inferiore. Per questo motivo ci tento così tanto a guardare la classifica, vedere la Lazio al primo posto genera in me un importante impatto a livello emotivo e professionale”.

TCF (1 – segue)


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