Prosegue l’intervista rilasciata da Federica D’Auria, difensore della Juventus Primavera, ai microfoni di ‘TuttoJuve’. La giovane classe 2003 ha raccontato anche di alcuni momenti vissuti con la Prima Squadra, condividendo inoltre i suoi obiettivi futuri. Queste le sue considerazioni: “La maggior differenza fra l’U19 e la Prima Squadra sta nell’intensità del gioco, nella velocità del passaggio. Soprattutto quello di cui hai bisogno per mantenere ritmo è saper fare le cose semplici, perché non hai tempo per giocare e devi subito sapere quello che devi fare con la palla. Mentalmente devi essere molto veloce nel prendere delle scelte. Poi in campo c’è tanto bisogno di comunicazione, le giocatrici più grandi si fanno sentire molto e ti chiedono di farti sentire e ovviamente vogliono sempre il massimo impegno”.
“Attaccanti come Girelli, Nystrom, Beerensteyn, Bonansea e Cantore fisicamente sono difficili da marcare, poi hanno anche grande esperienza, soprattutto Girelli, che sa bene come difendere palla e per me è molto difficile. Poi a fare i movimenti sono molto veloci ed è difficile leggere i movimenti, però in questo mi danno anche una mano per capire come posizionarmi, come posso marcare meglio. Quello che riesco ad acquisire qui poi riesco a portarlo in U19 alle mie compagne. Soprattutto una maggiore comunicazione e organizzazione”.
“Al momento penso alla giornata, cerco di dare il massimo, poi se arriverà il mio esordio ovviamente sarò contenta di partecipare e aiutare. Il mister cerca sempre di motivarmi in campo, anche perché a volte non mi sento allo stesso livello delle giocatrici della Juventus, ma lui cerca sempre di incitarmi e spronarmi per dare il massimo. Quando sbaglio non mi critica, ma cerca di tirare sempre fuori il meglio di me”.
“Un aneddoto in Prima Squadra? Mi ricordo che in un allenamento quando stavamo provando i colpi di testa Girelli mi ha incitato particolarmente ad aprire le braccia, perché è una cosa che io non faccio e lei essendo molto brava nei colpi di testa mi ha aiutato molto”.
“Il mio percorso alla Juventus è motivo d’orgoglio, perché la Juventus è un posto dove posso imparare tanto, anche perché a me piace tanto osservare, ascoltare e sapere come le giocatrici della Juve vivono in campo e fuori il professionismo. Loro sono davvero molto disponibili nel cercare di trasmettermi tutta la loro esperienza e cercano sempre di aiutarmi e farmi crescere. Nonostante sia un ambiente competitivo cercano sempre di integrarti e mi fanno sentire sempre una di loro. Poi spingono molto per far crescere tutto il movimento calcistico femminile, perché loro non hanno avuto tutto questo e sono protettive con me”.
“Trovo Salvai una giocatrice molto completa sia in fase di costruzione con la palla che in fase in difensiva. Da lei vorrei acquisire le sue giocate in impostazione durante la partita che non sono sempre scontate, lei è tecnicamente molto pronta. Salvai è il mio idolo e mi rispecchio in lei. Da Gama vorrei prendere la leadership, perché si fa sentire tanto e ogni giorno osservandola si vede l’impegno e la dedizione che ha per questo sport. La sua storia è molto d’esempio per me. Vorrei velocizzare il gioco come fa Rosucci da quando gioca in difesa. Lenzini, invece, è una ragazza con cui riesco a rapportarmi anche a livello d’età e cerca di aiutarmi e trasmettermi quello che ha imparato in questi anni. Sembrant è una giocatrice di grande esperienza e riesce a darmi tanti informazioni a livello tattico e sulla posizione da prendere a livello difensivo”.
“Mi piacerebbe giocare la Champions e un Mondiale. Io cerco di lavorare duramente per guadagnarmele, poi se arriveranno sarò contenta. Io voglio arrivare sempre a fine giornata fiera di me per quello che ho fatto.”
TCF (2 – fine)