Opinionista e telecronista della RAI, Katia Serra ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne di “FanPage” analizzando le ragioni che si celano dietro la disfatta dell’Italia al Mondiale e andando a soffermarsi sulle scelte delle convocate della Ct Bertolini. Queste le sue dichiarazioni: “La disfatta al Mondiale non mi ha sorpreso. Dall’inizio sostengo che non si può improvvisare una squadra un mese prima del Mondiale. Il ringiovanimento doveva avvenire prima, non all’inizio del torneo. Infatti in campo non c’era intesa, si vedeva. Il lavoro deve sempre fare la differenza ed è questo che non è andato: è stato tardivo e non idoneo”.
“Penso che dopo il disastroso Europeo di un anno ci fosse bisogno di un cambio di guida tecnica, per dare il via a un nuovo progetto. La Federazione non l’ha voluto fare, navigando un po’ a vista. Puntare su un gruppo giovane può rappresentare un’esperienza formativa, ma contro il Sudafrica serviva mettere in campo più esperienza dal primo minuto. Si sapeva che sarebbe stata complicata sotto tutti i punti di vista. La mancanza di elasticità è stato un fattore negativo”.
“Non è stato un errore lasciare a casa Gama, piuttosto sono mancate Galli, Bergamaschi e Piemonte. Per le loro caratteristiche e per l’età sono state tre esclusioni che non mi spiego. Galli ci avrebbe fatto comodo a metà campo perché in quella zona non abbiamo fisicità. La stessa Piemonte viene dalla sua miglior stagione. A destra poi la giocatrice più internazionale e più pronta è Valentina Bergamaschi. Per me questi tagli sono ingiustificabili perché parliamo di ragazze giovani e nel pieno della maturità, rispetto ad altre in parabola discendente”.
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