Inter, Santi: “La promozione in A il momento più emozionante della mia carriera, vi dico come se la cavano le nostre straniere con l’italiano”

Santi

Irene Santi, centrocampista classe ’99 protagonista ormai da diverse stagioni con la maglia dell’Inter Women, è stata ospite della rubrica nerazzurra “Mates” in collaborazione con DAZN. L’ex Hellas ha raccontato i momenti più emozionanti della sua carriera, svelando poi qualche retroscena linguistico circa le straniere in squadra. Queste le sue riflessioni: “La mia giornata tipo? Alla mattina mi sono svegliata 8:15/8:30, ho fatto colazione e sono andata al campo, ci alleniamo, mangiamo tutte insieme e poi il pomeriggio è libero. Il momento più emozionante in carriera? Sicuramente la vittoria del campionato in Serie B, perché l’Inter è stata una delle poche squadre che è riuscita a vincere il campionato di Serie B e poi andare in Serie A, non è già partita dalla A. E’ stato bello, perché eravamo noi, le solite ragazze che fin da piccole giocavano insieme e hanno finito per giocare la Serie B finalmente vincendola e arrivando in Serie A. Poi la premiazione a San Siro è stata emozionante, era pieno, pieno perché l’Inter si giocava la Champions. Era l’ultima giornata, contro l’Empoli”.

“Ora sto studiando comunicazione in Cattolica. Mi è capitato di fare anche dei contenuti con Sofia Viscardi che faceva un particolare format. Lei non capisce nulla di calcio e non le interessa neanche, però mi ha detto di andare da lei, per capire anche come reagiva il pubblico a parlare di calcio femminile. Io su una lavagna le ho spiegato il fuorigioco. Con lei ho fatto anche un altro podcast, sempre parlando di professioni che vengono svolte principalmente da uomini, ma prendendo il lato femminile. Come il calciatore”.

“Prima dell’università ho fatto il linguistico, studiando varie lingue e in più mi piacciono molto. Anche le mie compagne poi mi aiutano facendomele parlare. All’inizio, quando arriva una straniera, faccio un po’ da traduttrice, poi me lo vietano, perché dicono che anche le nuove devono imparare l’italiano. Alcune ragazze se la cavano bene, altre invece sono pessime, non ce la faranno mai. Chawinga ad esempio non sa dire nulla, forse solo ‘Tutto bene’, Ajara ha imparato di recente a dire ‘Che bella giornata’. Karchouni è molto brava, lei l’ha imparato. Tutte le scandinave poi piano piano ce la fanno”.

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