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Inter, Ajara sui suoi inizi: “Era difficile per la mia famiglia accettare che giocassi, ora voglio aiutare gli altri a farsi avanti”

Inter-Milan

27 Gennaio 2023 - 12:00

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Ajara Njoya, attaccante dell’Inter Women, è diventata un membro del GPC, Global Player Council, un organismo in seno alla FIFPRO che tutela i diritti di calciatori e calciatrici, attraverso le voci di chi grazie a questo sport è riuscito a fare di una passione il suo lavoro. Ed è proprio alla pagina ufficiale della Federazione che la camerunese ha parlato del suo scopo, ricordando anche i suoi inizi, non certo facili, da una cittadina del Camerun. Ecco dunque le sue parole: “Quando ero più giovane, era molto difficile per la mia famiglia accettare che giocassi a calcio perché vengo da una famiglia musulmana e non è facile per noi. È stato solo quando sono stata convocata per la prima volta in Nazionale che la mia famiglia ha cercato di capire quanto volessi fare di questo sport la mia passione e il mio lavoro, e così hanno cercato di farmelo giocare. Oggi, in alcune federazioni, il calcio non è ancora molto sviluppato. Ci sono giocatrici pagate meno di cento euro al mese, è difficile per loro”.

“Potrei aiutare quelle giovani con la mia voce, provare a parlare con i boss del calcio in modo che cerchino di capire l’importanza del calcio femminile oggi in tutto il mondo. Ora che ho raggiunto una buona posizione nel mondo del calcio, posso parlare quando necessario e difendere le posizioni in determinate cause quando ne avrò la possibilità. Sono orgogliosa di far parte del GPC”.

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