Saki Kumagai, nuovo innesto della Roma Femminile e punto di riferimento della Nazionale Giapponese impegnata da oggi al Mondiale in Oceania, ha parlato ai microfoni della FIFA del suo ruolo di capitana all’interno del gruppo, ricordando inoltre il suo esordio nella competizione del 2011, quando peraltro le nipponiche conquistarono la vittoria in Finale contro gli Stati Uniti. Queste le sue riflessioni: “Per me, come capitana, la priorità è sempre stata quella di veder crescere un gruppo in cui l’età contasse poco o nulla. Una formazione con cui affrontare qualsiasi sfida a testa alta e con uno spirito positivo. Cerco di mettere in pratica questo presupposto dialogando molto con tutte le ragazze, sia in campo che fuori, e faccio in modo che mi trovino a loro agio. Per me, avere questo dialogo aperto fra di noi è ciò che ci permette di esprimere le nostre idee con franchezza anche durante le partite. Come squadra, percepisco una crescente unità d’intenti, un contesto in cui ogni componente del gruppo è messa nelle condizioni di far sentire la propria voce e incidere. Stiamo diventando una squadra capace di spingere insieme in un’unica direzione e di lottare fino in fondo per i propri obiettivi”.
“Il mio debutto a 20 anni al Mondiale 2011? Per chi gioca a calcio, la Coppa del Mondo FIFA è l’apice di tutto. Ne ero assolutamente consapevole e quella condizione emotiva all’epoca mi ha un pò sopraffatto. Il pensiero che tutti i riflettori fossero puntati sul rettangolo di gioco sul quale mi trovavo ha fatto sì che fossi un pò titubante, poco prima del calcio d’inizio. Da un po’ di tempo a questa parte, vivo le partite con maggiore serenità. Non sono molte le calciatrici che hanno quattro possibilità di partecipare alla Coppa del Mondo FIFA in carriera, quindi voglio assaporare bene ogni sensazione. Detto ciò, qualunque cosa si dica loro, le ragazze più giovani sentiranno sempre la pressione in un Mondiale. Credo che il mio compito sia quello di aiutarle a gestire bene il momento e a cavalcare l’onda fino a quando anche loro potranno rilassarsi e godersi veramente il gioco di cui sono protagoniste”.
TCF