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FIGC, Mantovani: “Il nuovo format ha portato ad un campionato più interessante, fiduciosa sul vedere la Nazionale in tv”

Mantovani

25 Maggio 2023 - 16:20

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Ludovica Mantovani, Presidente della Divisione Calcio Femminile della FIGC, ha parlato ai microfoni di L Football in occasione della premiazione della Roma per lo Scudetto. La Presidente ha fatto un bilancio dell’attuale stagione, commentando poi lo spinoso tema della Nazionale Italiana in tv. Queste le sue dichiarazioni: “Un bilancio sicuramente interessante come prima stagione con il professionismo. Abbiamo voluto e richiesto questo nuovo format che secondo noi ha portato il campionato ad essere interessante fino a poche giornate dalla fine. Premiamo la Roma che ha già conquistato il titolo in anticipo ma la Poule Salvezza, per esempio, è ancora aperta. Sicuramente questi scontri diretti hanno portato ad avere un livello tecnico più elevato. Le società sono chiamate a investire sempre di più per raggiungere l’obiettivo qualificazione Champions o per vincere il campionato. E non dimentichiamoci che dalla stagione 2024/25 avremo tre posti in Champions League grazie al percorso di Roma e Juventus in questi anni”.

“La Nazionale in tv? Stiamo tutti seguendo la vicenda e sarebbe importante andare in tv e non in streaming. Giocare in Australia e Nuova Zelanda sarà uno spettacolo dal vivo incredibile, anche perché le australiane sono pioniere nel calcio femminile, ma allo stesso tempo capisco che l’orario in Europa  non facilita queste operazioni. Io sono fiduciosa sul fatto che si troverà una soluzione perché sarebbe bellissimo poter seguire le nostre azzurre ancora sulla Rai”.

“Rischi infortuni per chi parteciperà al Mondiale? Io credo che sia una questione di professionalità. In questo momento i ruoli professionali negli staff sono di un certo livello. Nel momento in cui si conosce il percorso da fare, il programma, i club sanno come organizzarsi e la nazionale prende in carico quelle che sono delle schede che vengono preparate. Un anno puoi avere più tempo di preparazione, un anno meno, tutte le atlete sono nella stessa situazione e anche questo è un passo verso il professionismo e la crescita”.