Esclusiva TCF – Rever, Fiorella: “Dopo la rottura del crociato questa dirigenza mi ha conquistata con le sue attenzioni. Kakà e Bartoli che miti”


La rottura del crociato l’estate scorsa le ha visto crollare il mondo addosso. “E’ stato un momento molto triste. Giocavo nella Ternana ma avevo deciso di mettermi in gioco andando lontano da casa. Invece, niente. Sono stati giorni complicati. Poi, è arrivata la telefonata dei dirigenti della Rever. Mi hanno fatta sentire importante, mi hanno conquistato con le loro attenzioni. Questo non lo dimenticherò mai. Sono ripartita da una società che fa calcio con cuore e serietà”. Elisabetta Fiorella ora è guarita. Talmente bene che, nonostante sia un difensore, ha cominciato anche a segnare gol pesanti. “Uno dei più belli l’ho messo a segno a febbraio contro l’Aprilia. Erano più o meno sei mesi esatti dall’operazione al crociato. Ho bruciato i tempi di recupero. Ho deciso di seguire la mia testa anche a costo di rischiare qualcosa”. Ha avuto ragione.

Elibasetta ha iniziato a giocare a calcio seguendo la parte maschile della famiglia. “In particolare mio fratello Gabriele e i miei tre cugini Luigi, Armando e Giulio. Loro giocavano a calcio e io volevo imitarli. Spesso mi ordinavano di stare in attacco perchè ero piccolina. Alla fine di tutta questa banda l’unica che ha giocato a calcio davvero sono stata io. Quando ho segnato il gol nell’ultimo turno di campionato l’ho dedicato ai miei parenti maschi”.

Sorride Fiorella. Che poi si sofferma sui suoi miti. “Da milanista mi piaceva Sheva. Anche se lui è un attaccante e io un difensore. Però il calciatore che mi ha fatto impazzire è stato Kakà. Per la sua classe e per la sua eleganza. Al femminile, invece, da terzino non posso che indicare la mitica Bartoli”.

TCF (1 – segue)


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