Esclusiva TCF – Mister Baldarelli: “Io, la mia favolosa famiglia, i miei Supereroi e il sogno di arrivare a competere con le realtà più forti”


Dalle sue attività nel sociale quanto mai apprezzabili fino ai suoi sogni nel cassetto. Francesco Baldarelli ha parlato a TCF anche della sua vita fuori dalla panchina della Jesina. Queste le sue riflessioni:

Che tipo di persona è Francesco Baldarelli fuori dal campo? Cosa le piace fare nel tempo libero? Ha degli hobbies?

“Fuori dal campo sono una persona molto riservata che adora la propria famiglia. Nel tempo libero mi piace leggere e fare passeggiate in riva al mare. Hobbies? Mi rendo conto di essere scontato, ma sicuramente l’immancabile partita di calcio a 5 il lunedì con gli amici (ride)..”

Cosa fa nella vita, a livello professionale, oltre allo sport a livello agonistico?

“Professionalmente ricopro un ruolo di tipo Manageriale e Formativo presso un’importante azienda e sono anche Docente di Tecnica e Tattica ai Corsi Allenatori FIGC”.

Ci sono delle persone a cui lei è legato, che sono dei riferimenti importanti e che vorrebbe ringraziare in questo momento?

“Come detto anche prima, adoro la mia famiglia. Voglio ringraziare davvero di cuore mia moglie e mio figlio per tutto quello che mi danno con la loro presenza e il loro ascolto. Nei miei momenti di difficoltà, loro ci sono sempre”.

Le piace di più mangiare o cucinare? Qual’è il suo piatto preferito?

“Bella domanda! (Ride) Direi entrambe le cose. Mi piace cucinare, anche se poi i giudizi non sono molto lusinghieri: molto impegno, ma risultati appena sufficienti mi dicono (ride). Ciò premesso, adoro gli spaghetti alla carbonara”.

Qual’è stata la partita, da Calciatore o da allenatore, che le è rimasta più impressa?

“Ho tanti bellissimi ricordi impressi nella mia mente: campionati vinti, successi in rimonta…. Ne scelgo uno: anno 2011, Campionato di Serie D. Io allenavo una banda di ragazzini terribili nel Fossombrone (che guidavo anche la stagione precedente in Primavera). Vincemmo una partita gagliarda per 1-0 al novantesimo contro una Sambenedettese fortissima, allo Stadio Riviera delle Palme, di fronte a migliaia di spettatori. Il goal fu realizzato da un giovanissimo subentrato. Non credo che lo dimenticherò mai! Grande emozione”.

Lei è molto attivo anche nel sociale, con un progetto di scuole calcio per bambini con disabilità. Ce ne parla?

“Molto volentieri. Anche perché questi bambini e ragazzi sono a tutti gli effetti i miei SUPEREROI! Sono speciali ed appena ho un attimo di tempo, corro sempre a divertirmi con loro. Facciamo grandi allenamenti, gare di rigori e… non ci si risparmia mai. Solo a parlarne mi viene la pelle d’oca, credetemi…. Questi ragazzi sono una forza della natura e mi danno una gioia incredibile!”

Qual’è il suo sogno nel cassetto da un punto di vista personale e da un punto di vista calcistico?

“Da un punto di vista personale ho un sogno nel cassetto che è sempre attinente al calcio. Mi piacerebbe infatti realizzare una grande scuola calcio per bambini e bambine come centro di inclusione sportiva e sociale. Da un punto di vista calcistico invece sogno di arrivare ai massimi livelli, di competere con le realtà più forti e migliori, e di farlo magari con la Jesina, visto che la mia vita personale e calcistica ha ruotato quasi interamente intorno alle Marche”.

TCF (2 – segue)


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