Terza ed ultima parte dell’intervento di Giulia Rizzon a “Tutto Calcio Femminile”. La capitana del Como Women ha parlato anche di alcune altre protagoniste della Serie A e della Nazionale Azzurra. Queste le sue riflessioni: “La squadra che mi ha colpito di più? La Roma è scontato dirla, ma ha preso la Juve in un momento di debolezza. Con le bianconere abbiamo perso male la prima e poi abbiamo pareggiato, la Roma non è mai stata altalenante, ha sempre vinto, anche con gol segnati nei minuti finali. Meritano di aver vinto lo Scudetto per il gioco espresso. Per quanto riguarda le calciatrici direi Boquete, contro di noi non l’ho mai vista, ha una velocità disarmante nel controllo palla. Poi certo, anche Beerensteyn e Chawinga mi hanno colpito per dirne altre due. Beccari è forte, io le dico che appena vede la porta deve tirare, ha bisogno di crederci e provarci, anche se non ha tantissime occasioni. Giocare con una neo-promossa è diverso dalla Juve, è più difficile perché serve maggior cinismo. Lei da noi ha fatto benissimo. Deve continuare così, può arrivare in alto anche con l’Italia, può essere l’erede di Girelli”.
“Convocazione in Nazionale? Io ho imparato, grazie a una mia compagna, a pensare al qui ed ora. Riempirmi di troppi pensieri non va bene, il mio obiettivo era salvarmi con il Como e l’ho raggiunto. Ora voglio ancora onorare la maglia, anche nelle tre partite rimanenti. Questa è stata la settimana successiva alla salvezza, nonostante questo vedo il doppio dell’intensità e della combattività rispetto a prima. Questo è essere professioniste”.
TCF (3 – fine)