Esclusiva TCF – Carolina Morace: “Il nostro mondo è cresciuto in fretta ma i dirigenti no. Spero di fare molto bene a Londra, poi il mio rientro in Italia è direttamente proporzionale all’interesse che la Federcalcio avrà per il calcio femminile”

Morace

Terza ed ultima parte dell’intervento di Carolina Morace a”Tutto Calcio Femminile“. L’opinionista e allenatrice, che da qualche settimana ha iniziato una nuova avventura alla guida delle London City Lionesses in Inghilterra, ha parlato cosi di questo suo nuovo incarico e di alcuni degli altri problemi del nostro movimento: “Il problema è trattare le giocatrici non come donne adulte, ma come ragazzine, come bambine. Questo è il problema del calcio femminile. Ecco perché in alcune società il femminile è sotto il Settore Giovanile, che è un’assurdità, non centra niente. Il mondo è cresciuto in fretta, ma i dirigenti no. I Paesi di riferimento del calcio femminile, come la Spagna, l’Inghilterra e la Francia, quando la mia generazione arrivò due volte vice-campione d’Europa, queste Nazioni hanno deciso di intraprendere un progetto e degli investimenti. Noi che avevamo raggiunto il podio, non abbiamo fatto nulla. Erano gli stessi dirigenti di oggi, Abete c’era allora come c’è adesso e non ci credevano allora. Per cui ancora continua il tutto, mi sembra un cane che si morde la coda, perché i dirigenti che parlano non si rendono conto che il progetto deve partire da loro. Il progetto di sviluppo del calcio femminile è stato voluto dall’allora Segretario Generale che era Michele Uva. Lui chiamava le società, parlava con i presidenti, cercava di convincerli. Io sono membro di una delle commissioni dell’ECA. E’ venuto a parlare l’ex Presidente del Lione, l’Arsenal, il Chelsea, tutti a spiegare come far fruttare il calcio femminile. Purtroppo però i dirigenti che non credono nel calcio femminile non c’erano. I vari De Laurentiis e altri non c’erano. Quelli che pensano che sia una spesa e non una risorsa non c’erano, non ci sono a queste assemblee, per cui è molto difficile”.

“L’assenza di società maschili che non investono nel femminile viene dalla Federazione, questa è una cosa che deve venire dalla Federazione. Se i tecnici federali non hanno preso la Nazionale femminile, è perché evidentemente sanno qual è l’interesse intorno a questa squadra, che è inesistente”.

“Io spero di fare molto bene quest’anno, siamo ancora nella costruzione della squadra, sono ancora in attesa di ricevere il permesso di lavoro dall’Inghilterra. La mia assistente è già su e ha già iniziato la preparazione con la squadra, che ancora non è al completo. Dopo il Mondiale parto subito e vediamo. Cercherò di fare subito bene. Già il fatto di aver convinto molte giocatrici, che scelgono noi soltanto perché hanno parlato con lo staff tecnico, è una grandissima soddisfazione. Tutte le giocatrici dicono che arrivano dopo aver parlato con lo staff e questa per me è una soddisfazione enorme, anche perché lì io non sono conosciuta. Il mio rientro in Italia è direttamente proporzionale all’interesse che la Federcalcio avrà per il calcio femminile”.

TCF (3 – fine)

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