Attraverso una lunga intervista concessa sulle pagine di Calcio Femminile Italiano, Elena Gervasi ha salutato definitivamente il Cortefranca. La giocatrice, perno della rosa di mister Mazza, ha spiegato le motivazioni dell’addio analizzando anche la bella stagione fatta dalla squadra rossoblù nel campionarto cadetto. Queste le sue dichiarazioni:
“Ho deciso di chiudere la mia avventura col Cortefranca perché ho dato tutto quello che avevo per questo gruppo, ed ora è giusto far spazio ad altre persone.”
“Il segreto di questa unità è stato sicuramente la voglia di far bene, abbiamo sempre saputo di essere un gruppo forte caratterialmente e calcisticamente, a Cortefranca abbiamo trovato la dimensione giusta per dimostrarlo. Staff preparato, strutture all’altezza, i Direttori Generali Birbes e Colosio hanno sempre cercato di non farci mancare nulla in questo percorso. Non ho una preferenza per uno dei due titoli vinti, l’Eccellenza è stata la soddisfazione, una liberazione, la Serie C è stata la vittoria della maturità, una consacrazione.”
“La stagione di quest’anno? Per i valori mostrati sul campo credo che il sesto posto sia giusto, soprattutto considerando che siamo arrivate attaccate a quelle davanti, e dietro abbiamo lasciato società che la B la conoscevano bene, e che soprattutto puntavano a fare ben altro. Noi dovevamo salvarci, e l’abbiamo fatto con due mesi d’anticipo.”
“La sconfitta col Chievo all’ultima è stata un peccato, ma brucia fino ad un certo punto. Le ultime giornate di campionato sono state per noi fisicamente e mentalmente difficile, l’estate scorsa appena vinta la Serie C abbiamo fatto due settimane di pausa per poi ripartire subito con la preparazione. È stata dura arrivare in fondo a questa Serie B, l’abbiamo fatto al massimo e va bene così.”
“Ho seguito molto anche il campionato di B della scorsa stagione e sinceramente credo che il livello fosse più alto. Basti pensare che il Chievo l’anno scorso si è salvato alla fine con una rosa eccellente, molto simile a quella di quest’anno. Credo che ci fossero obiettivamente due-tre squadre con una rosa potenzialmente più forte delle altre, ma che non siano riuscite ad esprimere al massimo il proprio potenziale. Il Como stesso ha giustamente vinto, erano indubbiamente le più forti, però come tante altre non sono riuscite a fare un percorso costante dall’inizio alla fine.”
“Ad ora nel mio futuro c’è la festa di saluto con la mia squadra. Poi si vedrà. Sicuramente ci sarà la mancanza di buona parte delle mie compagne di squadra, non smetterò però di seguirle, anche se sono certa che Simona Muraro si sentirà persa senza di me!”
Lascia un commento