Alison Rigaglia, esterna protagonista con la maglia del Como Women, si è raccontata in un’intervista rilasciata a L Football, in cui ha ricordato la soddisfazione per la promozione della passata stagione con le lariane, parlando inoltre degli obiettivi per questo campionato, del pari contro la Juve e dei suo anni alla San Marino Academy. Queste le sue dichiarazioni: “L’obiettivo di squadra rimane quello di inizio anno: la salvezza. Abbiamo pareggiato con grandi squadre ma la classifica dice che siamo in zona salvezza. Personalmente vorrei crescere, giorno dopo giorno, vorrei segnare il mio primo gol in Serie A. Nella prima stagione nella massima serie non ci sono riuscita e quindi sarebbe un po’ il coronamento della crescita.”
“Quello dello scorso anno è stato uno dei campionati più belli che ho giocato, dal punto di vista delle soddisfazioni e del gioco. Non era facile e scontato. Ho imparato che bisogna crederci sempre, in ogni partita, le avversarie erano a otto punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine. Se non ci avessimo creduto e non avessimo sempre provato a vincere ora non saremmo in Serie A. Quando ho capito che ce l’avrei fatta? Quando abbiamo vinto contro il Cortefranca, dovevamo solo vincere contro la Roma CF, ci ho creduto davvero.”
“Il pareggio con la Juve? Ho pensato che ce l’avevamo fatta. Sono una persona positiva ed ottimista, dovevamo rifarci dall’andata perché era la prima partita e il nostro campionato non era iniziato benissimo. Non era certo la partita che volevamo fare e avevamo un sassolino nella scarpa da togliere. Noi pensiamo di giocarci ogni partita rispettando l’avversario, siamo andate lì senza presunzione ma con la voglia di provarci. Questo ci ha portato a pareggiare. Bastava crederci, anche se sul finale non vedevamo l’ora arrivasse il triplice fischio. Noi prendiamo quel punto come se fosse oro e ce l’avevamo fatta.”
“Ho lasciato San Marino perché sono una persona oltre che competitiva, che ha bisogno sempre di nuovi stimoli. Devo sentire l’adrenalina quando gioco e mi alleno, altrimenti mi passa la voglia. Sono stati tre anni fantastici, mi sono trovata benissimo e abbiamo fatto una grande scalata. Dopo la retrocessione mi serviva uno stimolo in più, avevo bisogno di rimettermi in gioco. Sentivo che per quella maglia avevo dato tutto. Sono stati tre anni di crescita, di soddisfazioni, ma mi mancava lo stimolo per proseguire.”
“In Serie A il livello si è alzato, molto. Anche le giocatrici straniere che hanno scelto la Serie A hanno contribuito. Noto anche che ci sia più seguito, da parte del pubblico. Mi fa piacere non solo per il Como ma per la crescita del movimento”.
“Il primo contratto da professionista è stato il coronamento di un sogno. Da bambina un po’ lo immaginavo e poi in estate ero lì a firmare il primo contratto, con quelle dieci squadre che prendono parte al primo campionato professionistico. Questa è stata una grande soddisfazione.”
“La più ostica avversaria l’ho incontrata recentemente. Contro la Roma ho giocato come terzino destro per la prima volta e ho marcato Emilie Haavi. Lei è molto veloce, tecnicamente forte, imprevedibile, completa: attacca lo spazio, rientra, crossa. Molto resistente, non si stanca mai. Mi piace molto come giocatrice e sta facendo molto bene. Mi piacciono le sfide e marcarla è stata una sfida importante”.
TCF
©Fabrizio Cusa