Importante riflessione quella condivisa da Alison Rigaglia. La giocatrice del Como Women, protagonista nell’incontro organizzato dal club biancoblù al Comune di Turate, ha infatti parlato del continuo paragone fra calcio maschile e femminile. Questo il suo pensiero: “Penso che la mentalità italiana debba cambiare, il calcio maschile e il calcio femminile devono smettere di essere paragonati. È un errore valutare la velocità di una calciatrice con quella di un calciatore, e poi dire che il calcio femminile è più lento di quello maschile. Ci sono molti motivi, anche di carattere fisiologico, che rendono il calcio di noi donne imparagonabile a quello degli uomini. Quando le persone capiranno che non c’è un confronto, ma semplicemente esiste un altro sport diverso, riusciremo a fare quel passo in avanti come mentalità. Quando vediamo all’estero i record di spettatori negli stadi per assistere alle partite delle Women, è perché loro vogliono vedere una gara di calcio femminile, non fare un confronto con quello maschile, perché non ci potrà mai essere”.
Ecco invece le parole condivise dal difensore Emma Lipman: “In Inghilterra il livello del calcio femminile è molto alto e la nazionale è attualmente campione d’Europa. Io credo che gli inglesi siano più avanti dal punto di vista delle infrastrutture. L’avvento del professionismo non deve significare solamente stipendi di un certo livello per le calciatrici, ma anche investimenti nelle strutture. Per esempio tante squadre femminili in Inghilterra hanno il proprio stadio e di conseguenza il loro terreno di gioco è molto meglio rispetto a qui, dove bisogna utilizzare un campo già stressato dall’utilizzo del calcio maschile. Gli investimenti in migliori infrastrutture in Italia migliorerebbero l’immagine di questo sport”.
TCF