Il Presidente del Como Women, Stefano Verga, ha concesso una lunga ed esauriente intervista a ‘Sportmediaset’, in cui affronta i principali temi dell’attuale movimento calcistico femminile. Il Presidente rivela il segreto della sua squadra, svelando anche come è nata l’idea di investire in questo club:
“Il segreto del nostro successo risiede senza ombra di dubbio nell’avere uno staff molto preparato. Quando ho rilevato la società abbiamo deciso di partire da due figure chiave in qualsiasi progetto: il direttore sportivo e l’allenatore. Poi, intorno a loro, abbiamo costruito l’intero staff tecnico, a partire dai medici per arrivare al mental coach, che lavora anche con la Nazionale italiana. Un altro punto di forza è il gruppo: abbiamo tante calciatrici brave anche se ci manca una vera e propria stella”.
“Potremmo dire che siamo una squadra buona con un gruppo ottimo e, spesso e volentieri, avere un gruppo buono e coeso porta più lontano che avere un gruppo con tante stelle ma spaccato al proprio interno. Se guardiamo solo agli ultimi risultati è vero che abbiamo pareggiato con Milan, Juventus e Sassuolo, ma abbiamo anche perso di misura con Fiorentina, Sampdoria, Inter e Roma, facendo con tutte un’ottima figura. La squadra è cresciuta molto rispetto alle prime partite come testimonia l’1-1 contro la Juventus, dopo che all’andata avevamo perso 6-0”.
“Sono stato vicepresidente del Como maschile quando la squadra stava attraversando un momento veramente difficile e, come cittadino comasco, ho deciso di provare a dare una mano a livello economico alla formazione della mia città. Successivamente la società è stata rilevata da un gruppo molto potente e ho deciso di farmi da parte anche perché non c’era più bisogno di me come vicepresidente. Proprio in quel periodo si stavano disputando i Mondiali di calcio femminile e l’Italia stava ben figurando. Sull’onda dell’entusiasmo quando mi è stato proposto di acquistare il club femminile ho subito accettato”.
“Non avere le spalle coperte da una società maschile rende tutto più difficile perché si hanno meno risorse economiche a disposizione. Per un club maschile la squadra femminile ha un costo irrisorio a bilancio. Per chi, invece, lavora solo nel femminile, soprattutto in Serie A, i costi di gestione pesano e non poco. Noi come Como Women siamo fortunati perché ci sono tante realtà e tante aziende della zona che si sono appassionate alla nostra squadra e che, con poco o tanto, ci sostengono per riuscire a coprire i costi”.
TCF
©Fabrizio Cusa