Al ‘Centro Sportivo Vismara – PUMA House of Football’ di Milano è andata in scena la seconda Semifinale di Coppa Italia, la gara di andata tra Milan e Roma. Le rossonere, dopo aver superato in due incontri combattuti la Fiorentina, volevano prendersi la rivincita sulle avversarie, da cui hanno perso entrambe le partite della regular season per 0-2. Le giallorosse, dominatrici in campionato, volevano invece ottenere un buon risultato per avere una gara in discesa tra una settimana al ‘Tre Fontane’.
Alla fine è stato il Milan a spuntarla al termine di una partita interpretata molto bene: le padrone di casa hanno confermato gli ottimi risultati del 2023 mostrando la giusta mentalità, che ha concesso loro di andare in vantaggio per poi amministrarlo con lucidità. Questa volta invece il fitto e continuo giropalla della Roma non ha dato i risultati sperati, poiché nessuno dei due moduli utilizzati da Spugna è riuscito a far male alle avversarie.
Il primo tempo è stato bello, emozionante e palpitante. Girandola di emozioni fin dai primi minuti, con le padrone di casa a un passo dal vantaggio già dopo venti secondi, con Bergamaschi che non è arrivata per un pelo sulla palla di Piemonte. Il Milan ha subito sfruttato le indecisioni avversarie trovando il tiro con Grimshaw, parato da Ohrstrom, e mandando in porta Dubcova, murata da un’ottima Linari. La Roma, che ha tenuto di più il pallino del gioco, ha reagito con un diagonale di Giacinti e con una bomba di Greggi da fuori, ma in entrambi i casi è stata brava Babb a deviare.
L’aggressività del pressing e la ferocia nelle ripartenze ha creato non pochi grattacapi alla costruzione romanista, di nuovo pericolosa però al 28esimo, con un tiro-cross a giro di Haavi a lato di pochi centimetri. Proprio quando la gara sembrava essersi calmata, con la squadra di Spugna più calma nel ragionare, è arrivato il vantaggio milanista: a tre minuti dall’intervallo è stata Martina Piemonte a siglare l’1-0, con un colpo di testa su corner che ha trafitto Ohrstrom. Da segnalare anche l’esultanza della centravanti, che ha mostrato una maglietta in onore della ex compagna Salvatori Rinaldi, operata per un addensamento tumorale.
Nella ripresa Spugna è tornato subito al 4-3-3, togliendo Losada all’intervallo per inserire Wenninger, un’altra centrale, e riportando così Giugliano in cabina di regia. Anche il secondo tempo è iniziato vorticosamente, con Bergamaschi vicina al raddoppio dopo tre minuti con un bel diagonale e con una punizione di Andressa dal limite fuori di poco. In realtà si è trattato di un fuoco di paglia, poiché il Milan, complice il vantaggio, ha arretrato il suo baricentro, aspettando di più la Roma nella propria metà campo.
Una tecnica che ha dato i suoi frutti, poiché la squadra di Spugna, pur mantenendo il predominio territoriale, non è riuscita minimamente a scalfire la retroguardia avversaria, oggi in giornata di grazia. Nel quarto d’ora finale le ultime occasioni giallorosse: prima un destro di Giugliano da fuori alto sopra la traversa, poi il tentativo in area di Giacinti, respinto ancora una volta da un’attenta Selena Babb.
Di fatto, a fronte di un primo tempo frizzante, abbiamo avuto una ripresa in cui il Milan ha chiuso ogni spiffero nella propria area, portando a casa l’1-0 finale: davvero una bella soddisfazione per la squadra di Ganz, che ha sottolineato ancora una volta la propria solidità difensiva, avendo subito solo un gol in cinque partite di Coppa Italia. La Roma, che negli ultimi anni con le milanesi aveva sempre ottenuto buoni risultati, è chiamata invece a un’impresa tra sette giorni davanti al proprio pubblico.
Dario Damiano