Una lunga lettera d’addio. Con tante frasi scontate, un pò di inevitabile retorica, un pò di veleno e tanta tristezza. Milena Bertolini ha annunciato la fine del suo percorso alla guida della Nazionale Italiana. Nelle sue riflessioni conclusive ci sono tanti messaggi in codice. Molti dei quali destinate a quelle calciatrici che un attimo dopo l’eliminazione dal Mondiale in Nuova Zellanda le hanno scaricato addosso tutte le responsabilità per questo disastro calcistico. Immaginiamo che Bertolini avrebbe tante cose da chiarire, tante critiche da rispedire ai mittenti. Ma non è il momento. Ci sarà tempo per rispondere. Ora c’é solo l’annuncio che un periodo della sua carriera si è chiuso. E noi di TCF, che pure consideriamo la cittì la prima responsabile della disfatta Azzurra, pensiamo che meriti di essere salutata con l’onore delle armi. E’ stata lei a portare il calcio femminile italiano in una nuova dimensione inventandosi quattro anni fa in Francia un Mondiale da favola. E’ stata sempre lui a promuovere il movimento mettendoci cuore ed entusiasmo. E non è colpa sua se il presidente Gravina non l’ha esonerata quando era giusto farlo. Dopo il triste Europeo in Inghilterra. La Federazione si è chiusa naso, occhi e orecchie. Ha fatto finta di niente. Lasciando alla guida della Nazionale una figura che aveva contro tutto lo spogliatoio. Nel maschile questo scenario sarebbe stato un errore grave, nel femminile un vero disastro. Siamo curiosi di capire quale sarà la prossima tappa di Milena. Tornerà in panchina alla guida di un club oppure inizierà un percorso dirigenziale? Noi di TCF la seguiremo comunque con simpatia.
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