Era metà gennaio, e in una normale domenica di Serie C si giocava la partita Vicenza-Jesina. Durante l’incontro dagli spalti alcuni insulti vengono rivolti a Rafiat Sule, giocatrice delle venete. Rei di aver proferito parole dal tono razzista (circostanza in seguito negata fermamente dagli autori del gesto) sono due sostenitori della Jesina, rispettivamente padre e madre di due giocatrici biancorosse in campo in quel momento.
Il gesto, condannato dalla società vicentina e che ha causato un polverone mediatico, è stato punito con un Daspo di un anno dal Questore di Vicenza ai danni della coppia, con una provvedimento così espresso: “L’accesso sarà vietato a tutti i luoghi del territorio nazionale ed estero dove si svolgono manifestazioni sportive di calcio, maschili e femminili, di ogni categoria e grado nonché, da 3 ore prima a 3 ore dopo gli incontri di calcio delle squadre del Vicenza e della Jesina, ai luoghi interessati alla sosta, al transito ed al trasporto di giocatrici e tifosi, oltre che nel raggio di 500 metri dal luogo ove si svolgono le manifestazioni sportive, così come, allo stesso modo, non potranno essere presenti in tutte le vie che si trovano nelle zone limitrofe agli stadi”.
TCF