Caso Sampdoria, le parole di Christillin: “Non posso credere che possa morire il calcio delle donne a Genova”

Sampdoria

Il caso Sampdoria continua a tenere banco in questa estate. A circa un mese dall’inizio del campionato la situazione rimane completamente incerta, con la squadra regolarmente iscritta al campionato di Serie A ma ancora nessuna convocazione, né per quanto riguarda la preparazione, né per quanto concerne l’attività di base. In merito ai suddetti timori, la consigliera FIFA Evelina Christillin ha parlato ai microfoni de ‘La Repubblica’ esprimendo tutta la sua preoccupazione per ciò che sta accadendo: “Io non voglio criticare la nuova proprietà della Samp, la gestione della società, so cosa hanno dovuto affrontare e lo stanno ancora facendo molti problemi, nel passaggio da una conduzione all’altra, ma non posso credere che davvero facciano morire il calcio delle donne a Genova, una città che sento anche mia, visto che mia madre era genovese e lo sono molti miei parenti. Il movimento ha conquistato il professionismo, è diventato una cosa molto seria, a livello mondiale ha un seguito enorme, in Nuova Zelanda, ad Auckland, a Wellington ho visto stadi sempre pieni e un livello di gioco, parlo dal punto di vista tecnico, altissimo, oltreché di partecipazione”.

“Noi in Italia abbiamo 34 mila tesserate, siamo ancora indietro, paesi come la Spagna ne hanno il doppio, ma stiamo crescendo. È un mondo che va sostenuto, un calendario con una X al posto della Sampdoria sarebbe un danno d’immagine enorme, uno schiaffo tremendo. Mi rivolgo ai genovesi, fate qualcosa, non è possibile che non ci sia nessuno disposto a tirare fuori quel milione, o anche un milione e mezzo, che salverebbe tutto. Questo è stato il club di Vialli, di Mancini, la “bella stagione” non può essere declinata solo al maschile. Nel 2024 Genova sarà capitale europea dello sport, con che faccia si presenta se fa naufragare il progetto Samp femminile?”

TCF

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