In una lunga intervista a Tutto Calcio Femminile, Carolina Morace, già storica attaccante azzurra e attuale tecnico in Inghilterra (London City Lionesses), lo ha tirato in ballo criticamente per quanto riguarda la gestione passata e attuale della Nazionale donne, attribuendogli potere di veto su una sua eventuale chiamata alla guida della Nazionale. Da qui la replica di Renzo Ulivieri, presidente Aiac. “Ho letto le dichiarazioni di Carolina. Vi ho trovato una ricostruzione esatta degli avvenimenti ma anche alcune inesattezze importanti, che mi preme chiarire, per amore di verità, tornando indietro nel tempo, ribadendo poi chi sia titolare di certi ruoli. Andiamo con ordine. E’ vero, scelsi io Milena Bertolini, nell’estate 2017, quale CT dell’Italia. Potei farlo per due ragioni. Primo: ricevetti il mandato dell’allora presidente federale, Carlo Tavecchio, che mi chiese di individuare una donna all’altezza del compito. Due, ero a quel tempo vice presidente federale, dunque con un ruolo compatibile con quel compito. Scelsi appunto Milena, che conoscevo dopo la sua frequentazione del corso allenatori a Coverciano, avendone tratto una valutazione molto positiva. Con Milena Bertolini scegliemmo poi il suo vice, Attilio Sorbi. Quel tandem ha costruito la Nazionale, poi grande protagonista del Mondiale 2019. Ecco, il mio incarico in materia è finito lì. Ora è un fatto, come ha ricordato Carolina, che la scelta di un Ct, spetta al Presidente Federale. Ed è un fatto che sarà Gabriele Gravina a individuare il profilo giusto al quale affidare l’Italia, attesa da un nuovo ciclo, dopo i deludenti risultati ottenuti all’Europeo e al Mondiale. A Carolina, che l’ha messa sul personale, potrei qui ribadire quanto già ho avuto modo di dirle di persona a Coverciano, recentemente, rispondendo a una sua domanda (nessuna antipatia, piuttosto simpatia, per molte ragioni) ma non voglio alimentare il gioco degli equivoci. Questo non è il momento di polemiche da ombrellone o di personalismi. Il movimento del nostro calcio femminile sta attraversando un momento di crisi di crescita. Dunque il sostegno di tutte le componenti federali deve essere garantito. E se dovessi esprimere il mio pensiero di allenatore sul calcio di genere, avendo alle spalle esperienze significative anche con squadre femminili, vorrei condividere l’idea più volte espressa da molte calciatrici: il calcio è calcio, al di là del genere di chi è in campo e di chi siede in panchina”.
TCF